di Andrea De Angelis
Andrea Causin, deputato e Responsabile organizzativo nazionale di Scelta Civica, intervistato da IntelligoNews elogia il percorso del partito di Monti alla vigilia della Convention: «La prima fase è estremamente positiva: il nostro è stato un ruolo di cerniera, che ci ha visti impegnati sul tema delle riforme e solleciti rispetto al governo Letta per favorire crescita e lavoro». E non mancano frecciatine a Pd e Pdl: «Hanno a cuore più la rendita personale e la rendita di posizione che non il bene dell’Italia». Quanto a possibili future alleanze Causin rivela: «In questo schema noi siamo difficilmente inseribili, servono proposte di merito per cambiare l’Italia». Un partito quello montiano che il deputato di SC definisce ‘riformatore’ piuttosto che appartenente al vecchio centro: «Il nostro programma punta ad ambiziosi cambiamenti e riforme per il Paese, in contrasto con quel moderatismo che ha caratterizzato il centro degli scorsi anni».
Onorevole Causin, domani per Scelta Civica con la Convention si chiude una prima fase e se ne apre una nuova. Qual è il bilancio di questi primi mesi di vita del partito?
«Il bilancio è estremamente positivo. Scelta Civica ha svolto un’azione importante nei primi mesi di legislatura. Era necessario tenere insieme una situazione istituzionale molto complessa, caratterizzata da due partiti che hanno a cuore più la rendita personale e la rendita di posizione, che non il bene dell’Italia. Il nostro è stato un ruolo di cerniera, che ci ha visti impegnati sul tema delle riforme, e solleciti rispetto al governo Letta per favorire la crescita e il lavoro».
Un ruolo di cerniera che sta avendo sempre maggior peso nello scenario politico nazionale?
«Si, diventa sempre più pesante perché anche se non siamo determinanti nei numeri, lo siamo sempre più riguardo ai temi che proponiamo. Quella serie di operazioni di risanamento, che sono costate sacrifici all’Italia ed agli italiani, messe in campo da Monti oggi risultano essere più che mai utili per il Paese».
Leggendo le dichiarazioni degli altri leader politici, si ha l’impressione che la campagna elettorale non sia mai terminata?
«La campagna elettorale non è mai finita e le cose giuste da fare per il Paese sono poche. Ci si può girare attorno finché si vuole, ma quando si dice togliamo l’Imu o togliamo le imposte siamo dinanzi a proclami propagandistici. Per fortuna le persone di buonsenso sanno che interventi del genere sono fuori dalla portata del Paese. Il vero tema sono i tagli, la riduzione della spesa pubblica, cose su cui i due partiti che oggi compongono la maggioranza non trovano l’accordo, come non lo trovavano nei quattordici mesi del governo Monti».
Diciamo pure che in questa fase c’è chi vi ha tirato per la giacchetta: da Tabacci a Casini che mirava alla fusione. Voi dove vi immaginate?
«Io penso che in questo momento sia assolutamente prematuro parlare di un posizionamento di Scelta Civica sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Da una parte il Pd sembra essere ancora un luogo dove prevale il peggiore conservatorismo che inibisce la possibilità di riformare il Paese, dall’altra c’è un Pdl caratterizzato dalle vicende giudiziarie di Berlusconi, con un partito che dice di voler modernizzare l’Italia, ma quando è stato al Governo ha fatto tutto il contrario. In questo schema noi siamo difficilmente inseribili ed è, piuttosto, il momento delle proposte di merito per cambiare l’Italia».
Non possiamo dunque parlare di un “centro conservatore”?
«Scelta Civica uguale centro, per come è stato definito il centro in questi anni, è una definizione sbagliata. Il nostro programma è punta ad ambiziosi cambiamenti e riforme per il Paese, in contrasto con quel moderatismo che ha caratterizzato il centro negli scorsi anni».
